L’intervista al pres. Mario Torrisi sul momento che vive la pallanuoto italiana
Torrisi analizza in un’intervista il momento che la pallanuoto italiana (ferma dal 7 marzo) sta vivendo a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19, mettendo in luce i possibili scenari futuri.
-Presidente Torrisi, la Fin ha confermato la sospensione della finale di coppa Italia di pallanuoto maschile e dei campionati nazionali di pallanuoto maschile (serie A1, serie A2, serie B, Under 17 A) e femminile (serie A1 e serie A2) in attesa di ulteriori approfondimenti e prossime valutazioni da parte delle autorità circa le riaperture della fase 2.
R. “Credo che la FIN stia responsabilmente valutando l’evoluzione dell’emergenza per decidere, nel modo più corretto possibile, come procedere. Certamente più tempo passa più sarà complicato pensare ad una ripresa normale dei campionati. Sono state fatte varie ipotesi anche se credo che ormai ne rimangano davvero poche sul tappeto. Da quello che sento bisognerà aspettare il 3 maggio e, in base a quelle che saranno le valutazioni del Governo, verrà stabilito come chiudere la stagione 2019/20”.
– Quale immagina possa essere il futuro della pallanuoto italiana?
R. “La pallanuoto, più ancora di altri sport, vede profilarsi all’orizzonte un futuro molto incerto. Il nostro sport, infatti, si pratica nelle piscine che, come è noto, sono impianti che comportano gestioni molto onerose. Molte delle società sportive che praticano sport di base e sport agonistico sono gestori di impianti e sopravvivono grazie all’utilizzo degli stessi. Pertanto, bisognerà intanto vedere quante società sportive sopravviveranno alla fine dell’emergenza e potranno riaprire i loro impianti, ciò anche in considerazione della scarsa attenzione che il Governo Italiano fino ad ora ha dedicato allo sport italiano. Sono necessari interventi a fondo perduto a favore delle società sportive, la costituzione di una dotazione adeguata presso l’Istituto per il Credito Sportivo per assicurare credito integralmente garantito dallo Stato con tempi di rimborso lunghi, sospensione per un anno delle utenze e delle imposte”.
– Come valuta l’attività della FIN a sostegno delle società sportive?
R. Va dato atto al presidente Paolo Barelli che si sta battendo in modo molto deciso a favore delle società sportive, da lui definite il vero motore dello sport italiano, avanzando richieste molto precise al Governo Italiano. Servono, infatti, aiuti concreti per fare fronte alle enormi difficoltà che ci troveremo di fronte molto presto. Il presidente della Federnuoto ha, infatti, richiesto un intervento economico importante da parte del Governo per non condannare a morte le società sportive e con esse lo sport italiano.
-La FIN ha intanto formato una commissione tecnico-scientifica per redigere le linee guida per far ripartire l’attività in piena sicurezza e per garantire la fruibilità degli impianti. Questo è un passo significativo per avviarvi verso la riapertura?
R. “Posto che la priorità debba rimanere per tutti il garantire la salute degli sportivi, la FIN ha intelligentemente istituito una Commissione di esperti che ha il compito di individuare delle linee guida che possano costituire per il Governo, anticipandolo, delle indicazioni di ripresa puntuali e sostenibili. Il problema principale, a mio avviso, non sarà tanto quando ripartire, ma come ripartire. Le piscine apriranno per ultime, probabilmente, ma dovremo essere pronti, non solo per accogliere le prime squadre, ma anche l’attività di base e tutta l’utenza che consente di finanziare lo sport agonistico”.
– Presidente guardiamo da vicino la situazione della sua Nuoto Catania, prima in classifica a pari punti (25) con l’Anzio, e con la prospettiva di arrivare in fondo. Quale sarebbe la soluzione migliore per non vanificare quanto fatto fino ad oggi, in primis sacrifici economici e risultati ottenuti sul campo?
R. “Noi quest’anno, dopo la delusione della retrocessione della scorsa stagione, avevamo costruito una squadra con l’ambizione di provare da subito il ritorno nella massima serie. Le scelte fatte ci avevano dato ragione. Infatti, quando il campionato è stato sospeso ci trovavamo, seppur in compagnia dell’Anzio, primi in classifica. Ovviamente ci piacerebbe portare a termine il nostro progetto, ma non spetta a noi definire una corretta conclusione del Campionato di A 2. Da quello che leggo verranno bloccate le retrocessioni e garantite le promozioni dalla serie A 2 portando a 16 le squadre che disputeranno il prossimo campionato di serie A 1. Ci piacerebbe esserci!”
– In questo momento di sospensione delle attività agonistiche ha avuto modo di confrontarsi con gli altri presidenti di società?
R. “Si certo, sono in contatto continuo con altri presidenti di società di A 1 e A 2 e in tutti ho avvertito una grande preoccupazione per il futuro del nostro sport. Le preoccupazioni sanitarie rimangono la priorità avvertita da parte di tutti, ma a queste vanno aggiunte le preoccupazioni di ordine economico che non consentono ai più di programmare oggi una ripresa delle loro attività agonistiche. Ma in tutti ho sentito la grande passione che li anima e la voglia di trovare delle soluzioni sostenibili. E’ però necessario che il Governo Italiano faccia la sua parte”.